PSICOSOMATICA CELESTE
 

 L' OLISTICA

Sala Pasquali, Comune di Brescia.
Parte integrante del corso di formazione sulle Terapie di Medicina Naturale.
 
 
L'argomento del seminario di questa sera, riguarda l'Olistica, una tecnica di interpretazione dello stato di salute più completa, perché tiene conto dell'individuo nella sua totalità.  La pienezza dell'esperienza di un individuo dipende dall'armonica relazione di tre condizioni o posizioni di esistenza, quelle dalle quali normalmente noi osserviamo la vita dall'interno o dall'esterno di questo corpo, attraverso il quale sperimentiamo diverse forme di conoscenza fisica, mentale o spirituale.  La conoscenza sperimentata in ognuno di questi piani, si differenzia semplicemente per la natura (fisica, mentale, o spirituale) "dell'osservatore".  Poiché infatti colui che osserva dal corpo, visualizza primariamente le necessità di quest'ultimo ed il tipo di espressione verbale che rappresenta questa condizione, appartiene alla cosiddetta voce del verbo "avere". Questo verbo in relazione all'idea del possesso, predomina nella consapevolezza e nella comunicazione di chi privilegia l'esperienza nella realtà fisica, oggettiva e materiale.  Diversa è la posizione o condizione del verbo "fare" la cui dinamica appartiene maggiormente alla mente, proprio perché quest'ultima è frequentemente impegnata nell'elaborare strategie, soluzioni, interpretazioni ed azioni.  Nella mente, sotto forma di desideri ed impulsi, prendono corpo i progetti e le emozioni, queste ultime di natura emotiva mentale o spirituale a seconda della natura più o meno confidenziale che le riguarda.  Considerando la natura "riservata" di queste informazioni, voglio certamente dare maggior risalto al valore delle qualità spirituali che maggiormente qualificano la condizione di "essere" ed all'importanza che la conoscenza dello Spirito possiede nel permettere l'ottenimento di piani di equilibrio arinonico più congeniali allo sviluppo dell'essere.  Sottolineo l'importanza che il rispetto di quest'area richiede ad ogni ricercatore che non voglia perdersi nell'abisso della pseudo-conoscenza spirituale (forse più spiritica che altro) che la filosofia mondana interpreta.  Mi riferisco infatti alla conoscenza di tipo "abissale" o "profonda" che contraddístingue i ricercatori esoterici alla ricerca del potere ipnotico di suggestione o di manipolazione della materia attraverso fenomeni di telecinesi, telepatia, levitazione, spiritismo, occultismo, magia, pseudo-para-psicologia.  Questi argomenti non sono comunque l'oggetto del nostro seminario, pur concedendo ad ognuno il diritto di penetrare il tipo di ricerca che più lo affascina.  Tuttavia mi permetto di far osservare che la ricerca in questo campo può decisamente presentarsi oltreché difficile anche pericolosa, perché qualunque ricerca che oltrepassi la natura fisica delle cose, necessita di una protezione spirituale anticipata, che un ricercatore che intenda preservare la propria sanità mentale, non dovrebbe mai mancare di possedere prima di ogni viaggio nel mondo profondo "interiore" o nel mondo elevato "superiore" ( od estroverso, espanso).
Il regno spirituale "dell'essere" contiene delle conoscenze così riservate, che esigono prima di tutto il naturale rispetto delle stesse.  Nessuno potrebbe proseguire od oltrepassare, violandola, questa conoscenza senza prima aver conseguito quel "tatto" o quell'attenzione liberale che permettono il rispetto dei limiti o confini riservati, aree di proprietà di chi del riservato dominio ne ha fatto motivo di "protezione".  Si delineano perciò i differenti limiti delle barriere o confini nella natura diametrale opposta del sentimento di possesso (avidità) e della protezione (altruismo).  Un compagno eterno, il maestro interiore, accompagna il leale ed onesto ricercatore (alcune tradizioni lo rappresentano nella forma dell'aingelo custode, del servitore, dello spirito guida, dell'amico, del padre, di Dio ... ). Questo essere supremo (assoluto) incontra il mondo interiore dell"essere relativo", nella comunicazione confidenziale che oltrepassa i limiti dello spazio, del tempo, della materia, dell'energia, e dei sensi materiali relativi.  Non si tratta di un rapporto di comunicazione verbale o sonoro così come lo concepiarno noi, bensì di vibrazioni più eteree, sottili, percepibili solo da chi si sia sintonizzato sulla stessa frequenza d'onda o di risonanza. Queste facoltà sottili, penetrano il mondo dei cinque sensi fino alla camera più interna, sede della consapevolezza (il cuore), rivelando la natura dell'essere che dimora all'interno di questo "tempio", perduto giardino di frutti squisiti, il cui confine di possesso è limitato dal rispetto per il frutto dell'albero riservato a Dio (legge del rispetto), che rende comunque disponibili all'uomo, una innumerevole varietà di gusti.  Nel rispetto c'è la conoscenza, la sapienza e la riconoscenza (gratitudine), i cui frutti ci inducono a ringraziare Dio e la vita stessa.  Il rispetto apre la "porta" chiusa all'inizio da un cherubino nell'Eden.  Rispettare (proteggere) significa: non violare (errore, peccato, abuso, possesso).  Dal cuore sorge perciò la cosiddetta "Voce interiore", che risvegliandosi apre l'udito all'ascolto, la vista alla visione, l'olfatto all'intuizione, il gusto al piacere ed il tatto alla riconoscenza.  Il gusto superiore, manifesto settore della conoscenza trascendentale, oltrepassa la natura fisica dei sensi per divenire in forma più sottile "facoltà di percezione" del cosiddetto campo magnetico od "eterico" che riempie lo spazio estemo ed intemo di ogni elemento.
Questo rapporto di "pelle" (rivestimento estemo), è pressappoco simile al suo diametrale opposto nel rivestimento interno (l'abito di confronto).  Nel corpo fisico esso è la mucosa che riveste gli organi interni.  La mucosa sotto la sollecitazione di sostanze salate, amare, acide, dolci o piccanti, emette secrezioni la cui natura, oltre che enzimatica è ormonale.  La natura di questi ormoni così come di quelli che percorrono la pelle, rappresenta l'origine ed il fondamento della vita e di ogni struttura biologica, il cosiddetto "seme riproduttivo', che permette la moltiplicazione in numerose dinastie dell'eterno ruolo padre-figlio o seme-frutto.  Riprodurre la vita nello spazio ed in direzione del futuro è lo scopo dell'essere (Spirito).  La contrazione e la dilatazione che ne seguono, danno origine a molteplici forme fisiche, mentali e spirituali.  Dall'interno e dall'estemo perciò proviene la fonte della vita, sorgente di tutte le dinamiche biologiche.  La pelle , quale rivestimento esteriore, è percorsa da una serie di neurotrasmettitori ormonali che influenzano le funzioni epiteliali e tessutali, in un rapporto di attrazione reciproca con gli ormoni che, percorrendo le mucose inteme, influenzano gli organi ed i tessuti più velati, allo scopo di unirsi in reciproche similarità.  I neurotrasmettitori svolgono"quintuplici" funzioni di: nutrimento-depurazione-accumulo-distruzione-sublimazione di tutto ciò che penetra nel campo d'azione (corpo) dello spirito (essere).  Gli ormoni portano molteplici informazioni attraverso la linfa, il sangue, i muscoli, il tessuto adiposo, quello nervoso, osseo e rnidollare (seminale).  Lungo i canali spinali della zona sacro-coccigea dove prolifera il nutrimento per i surreni, organi genitali e pancreas, le attività ormonali raggiungono vertebra dopo vertebra anche la zona cervicale, sede dei nutrimenti per le ghiandole endocrine superiori (epifisi, ipofisi, tiroide), influenzando così tutti i nutrimenti per il sistema cerebrospinale e riproduttivo.  Attraverso un meccanismo di stimolo-risposta, la prima ghiandola superiore (epifisi) interagisce con l'ultiina (surrene), la seconda con la penultiina (ipofisi-genitali) e la tiroide con il pancreas.  Il timo apparentemente atrofizzato, interviene comunque nel rafforzare le difese immunitarie più importanti e nel salvaguardare i rapporti tra polmone e cuore.  I sistemi ghiandolari rappresentano perciò i governatori dei sudditi (viscere ed organi annessi).  L'equilibrio acido-alcalino garantisce le buone funzioni enzimatico-riproduttive e salino ormonali di riserva.  Mi rendo perfettamente conto che queste informazioni possono sembrare alquanto difficili da digerire; soprattutto se non ci siamo anticipatamente preparati a cibi meno elaborati e proprio per questo motivo tenterò di condurvi, durante questo corso, alle "radici" della conoscenza elementare, edificando poi in successive operazioni la costruzione di un edificio armonico che completi nel tetto la sua struttura.  Dalle radici, alle foglie, ai fiori, ai frutti, ai semi, percorreremo insieme ai nutrimenti del regno vegetale (aria, acqua, terra, fuoco, etere), gli organi che nel nostro corpo svolgono funzioni similari.  Reni, polmoni, fegato, intestino e pelle troveranno infine la loro corrispondenza superiore nei sensi che li govrnano, come l'olfatto, l'udito, la vista, il gusto ed il tatto.  Nella loro interazione, ogni regno compie nell'altro diverse operazioni di unione, separazione, riduzione e moltiplicazione, così come uno studente alla prima esperienza con l'aritmetica si prepara a matematiche più complesse.  Nella carta dei regni troverete una espansione della dottrina dei cinque elementi che, secondo molti filosofi, rappresentano l'inizio e la fine di tutte le cose.
Questa visione espansa oggettivizza tutta la filosofia e la libera dall'alone utopistico speculativo che le è stato attribuito, per divenire scienza obiettivamente compatibile, sia dal punto di vista oggettivo che soggettivo.  Esaminiamo ora come l'olistica interpreta alcuni dei disturbi somatici più frequenti, alla luce delle disarmonie che avvengono frequentemente sul piano mentale e spirituale.
Ad esempio: alcune malattie del tratto gastrointestinale di natura infiammatoria, acida, disbiotica, fermentativa o putrefatúva hanno un'origine spesso indotta dalla presenza, nel tratto delle mucose e del colon, di specifiche colonie di microorganismi, esseri invisibilmente dotati di un'aggressività possessiva tale da ritenerli, nella fantasia popolare, più agenti segreti di regni malvagi (demoni), che innocui parassiti abitanti nel corpo ospitante.  La loro fermentazione genera gas intestinale diametralmente opposto alla natura della flora gastrica (ossigeno).
La loro influenza è infatti così sottovalutata da indurre frequentemente in errori diagnostici grossolani il medico che, fidandosi esclusivamente dei test strumentali, non trovasse un riscontro oggettivo della loro presenza nelle analisi che vengono intraprese.  L'esperienza insegna che moltissimi di questi ceppi batterici coesistono con il corpo, senza per questo essere riconosciuti nelle analisi ordinarie.  La loro presenza nell'organismo apre la strada all'íngresso di agenti virali più aggressivi e pericolosi e comunque alleati di ceppi che viaggiano spesso al seguito di questi ultimi.  Stitichezza, dissenteria, vomito, acidità, emicranie, gonfiori intestinali, asma, isterie, allergie, ecc, soprattutto se accompagnati da complicanze alle mucose periferiche (le inferiori, anali e vescicali, e le superiori tracheali, nasali, otitiche ecc) e da significative allergie alimentari oltre che da dermatosi pruriginose molto fastidiose, sono spesso attribuiti alla presenza di questi microorganismi, la cui necessità esistenziale dipende dalla disbiosi (cioè morte biologica, putrefazione, contrario di biosi (vita) che devono necessariamente produrre per garantirsi la sopravvivenza.  La morte è ciò che questi abitanti abusivi inducono nelle loro immediate vicinanze.  Si comprende perciò come qualunque alimento benché sano, divenga potenzialmente un veleno tossico se assunto da un organismo "posseduto".  Oltrepassare le barriere di difesa immunitaria significa commettere la violenza che il tentativo di possesso infatti promuove.  Violare lo spazio altrui = non rispettare.
Ognuno possiede difese immunitarie.  Questi invasori violano e "oltrepassano" i limiti che intorno ad ogni essere sono posti a salvaguardia dello spazio di sopravvivenza e della vita stessa.
Sono spazi protetti da limiti; chiunque li oltrepassa commette certamente violenza.  Sarebbe come colonizzare altri pianeti od altre nazioni, senza il consenso dei loro abitanti, qualcosa che solo dinastie aberrate compirebbero, come infatti sappiamo avvenuto frequentemente nella storia di conquiste o possesso avido, proprio di razze umane ancora purtroppo esistenti.
Molte delle ricerche tossicologiche non dovrebbero trascurare di potenziare l'attività biologica di difesa e di protezione che gli ormoni (la vita) esercitano contro gli invasori provenienti da altri regni.
Qualche dubbio sulla reale efficacia di sieri, vaccini o penicilline sembrerebbe motivato sopratutto alla luce di una interpretazione olistica dello stato di salute, ma comunque questo è un argomento di natura esclusivamente medica (non ci interessa confonderci con la medicina tradizionale, alla quale un vero naturopìta aborrisce il solo accostamento professionale).
Al'lOlistica infatti non possono riferirsi le terapie convenzionali, né i titoli accademici di plurilaureati, poiché questa scienza non si studia all'università né è oggetto di lauree umane, ma riguarda soprattutto la capacità dell'Essere (Spirito) di autoriconoscersi ed autorigenerarsi non solo nel corpo ma anche e soprattutto nella mente e nello Spirito ed il cui istruttore, esaminatore e certificatore di abilità acquisite è il Creatore dei diversi Regni di esistenza (minerale, vegetale, animale, ecc ).
Non si comprende dunque bene, tra quali di queste realtà potrebbe collocarsi il cosiddetto "Regno artificiale o sintetico" al quale appartengono le notoriamente controindicate specialità medicinali.
L'uso infatti di questi farmaci dotati di effetti collaterali di natura chimico-sintetica, richiede che i suoi distributori (medici e farmacisti) siano tutelati da una "laurea governativa" che li depenalizzi dai rischi della somministrazione al pubblico.
Perciò è indiscutibile chiunque suggerisca o distribuisca questi preparati sinteticotossici sia laureato e perciò regolarmente autorizzato a somministrarli.
Questo non significa che non siano dannosi, come infatti il tabacco e l'alcool sono, purtroppo legalmente distribuiti per monopolio dallo stesso Stato che dovrebbe tutelarne, nella salute, la somministrazione al pubblico.
Diverso è l'uso di sapienti combinazioni alimentari provenienti dai Regni naturali di esistenza, perché un organismo sano è dotato dal suo Creatore di una pre-conoscenza tale da saper catabolizzare l'impuro (il tossico) ed anabolizzare il puro (il nutrimento) rispetto ad ogni sostanza spontaneamente offerta dalla Natura (vegetali, frutti, ecc, logicatnente secondo le proporzioni ideali).  Ecco perché non si dovrebbe equiparare la distribuzione al pubblico di farmaci e complementi alimentari richiedendo per entrambi i casi la laurea di farmacia; tentativo che appare pregiudizievole della libertà personale di approvvigionarsi dalla Natura, dei suoi doni liberamente offerti a chiunque.  Certamente ogni fitopreparatore (colui che produce rimedi vegetali) non dovrebbe mancare di conoscere le tecniche adeguate di estrazione, ma lo stesso discorso non si applica al distributore erborista che semplicemente commercializza i prodotti.  Se così non fosse si dovrebbe forse richiedere la laurea in farmacia anche ai distributori di tabacchi od ai rivenditori ortofrutticoli ? (Comprese le drogherie e le spezie annesse?) Ovviamente no, a meno che tale pregiudizio non divenga per una categoria privilegio commerciale sull'altra. così è nel tentativo legislativo italiano di garantire ai farmacisti anche la distribuzione esclusiva di rimedi vegetali; a tal scopo si vorrebbe equiparare l'Alchimia, la Spagyria, l'Ayurveda ed altre terapie naturali all'Omeopatia (con la quale nulla è in comune), perché tale attribuzione ne garantirebbe il diritto di distribuzione ai canali farmaceutici consueti, gli unici a mio avviso veramente incompetenti in quest'arte, anche per la campagna riduttiva da sempre intrapresa in passato (non più ora) rispetto a qualunque alternativa terapeutica naturale.
Così speriamo che il farmacista continui a svolgere il suo buon lavoro terapeutico precauzionale (per gli effetti collaterali che i farmaci sintetici inducono, ma a quanto pare, a volte necessari), sottoposto a supervisione medica ed al ricettario nazionale, lasciando a coloro che, ringraziando Dio, preferiscono una sana alimentazione preventiva, I' informarsi sulle alternative complementari, non sostitutive del farmaco, bensì parzialmente coadiuvanti delle capacità organiche di nutrimento-depurazione, patrimonio personale ed inviolabile di ogni essere vivente.
Spero così di sottrarre l'Olistica alla speculazione commerciale che i pluri laureati da sempre intravedono quando una cosa funziona (viene regolarmente sottratta ai suoi divulgatori e distribuita dai suoi stessi denigratori che cambiano pelle, ma non il vizio al coercitivo possesso delle idee altrui).
In questo senso mi considero, senza falsa modestia, un sereno e competente insegnante di quest'arte che, patrimonio del lavoro spirituale dell'uomo, rende onore a Dio ogni qualvolta il suo "frutto" sia libero dall'avidità che ne divorerebbe lo stesso seme" riproduttivo. L'Olistica è per l'uomo ciò che la fede è per Dio: la dimostrazione pratica di opere di giustizia (legalmente autorizzate dal Divino Legislatore).
Il possesso, come la protezione, crea limiti e barriere, ma la sopravvivenza di un essere all'interno di questo spazio è garantita dal liberalismo e non dalla coercizione (obbligo).  Si comprende bene perciò che disciplinare la Natura sia un'impresa ardua ma non impossibile se dotata dei giusti termini di legalítà, che non prescinde dall'universale legge dell'amore.
Quanti padri padroni o fratelli complici o coniugi possessivi hanno esercitato dominio ingiusto, motivati da presunti sensi di protezione verso i loro figli, fratelli, compagni?
La differenza tra diritto-dovere o tra senso di colpa o senso di responsabilità è nel chiarimento di queste terminologie : avere o essere.
Avere un corpo non significa essere un corpo.  Credere di essere un corpo ci identifica con quest'ultimo, ed i dolori (le percezioni somatiche) aumentano ... l'introversione altrettanto, la psicosi e la nevrosi anche!
Esteriorizzare l'attenzione fuori dal corpo, permette di attenuare il dolore e di ridurre le "contrazioni" seguenti che ne derivano.
Una pratica consueta che testimonia del successo della pranoterapia, che appunto sposta l'attenzione del malato verso un terminale fuori da sé : l'operatore che come si può ben capire non è né un mago né un santone, ma un alleato esterno che il paziente desidera "raggiungere" in un rapporto di comunicazione estroversa (di pelle, perciò ormonale).
Questo tentativo di raggiungersi tra ormoni interni (della mucosa) verso quelli superiori (della pelle), libera infatti una certa quantità di endorfine (sostanze analgesiche).  L'esistenza dimostrata di dimensioni frattali e la fisica quantistica, testimoniano della veridicità delle affermazioni precedenti.
Ciò che è vero per il corpo, è vero per la mente ed è vero per lo Spirito.

 

 

 
CONFERENZA 3 : L'OLISTICA