PSICOSOMATICA
CELESTE
-
GENESI
DELLA QUINT'ESSENZA
Nuove
rivelazioni dal Giardino dei
Figli di Dio
CAPITOLO PRIMO
All' inizio il
Caos permeava gli elementi ed
essi non avevano ancora assunto
la forma secondo l' espressione
della propria natura, simile
ma diametrale opposta e perciò
differente. Il giorno in
cui la Quintessenza pulsò
all' interno del Tempio del
cuore di Dio, la materia informe
vibrò, nell' oscillazione
estatica dei suoi componenti,
sotto l' azione dinamica dell'
energia scossa dall' apparente
stato di inerzia, in cui riposava,
in assoluto silenzio.. La
parola di Dio, come un soffio
ispirato, permeò il vuoto
nel diapason delle sue eterne
frequenze, risvegliando dal
sonno eserciti di molecole pulsanti,
immediatamente attratte dalla
luminosa sorgente di tale sonora
manifestazione.
Esprimere o comprimere
la natura del Tempo
Ogni parola espressa
nello spazio produsse la compressione
antitetica del Tempo, che in
una spiraliforme involuzione
sinistrorsa, precipitò
nel buio dell' Abisso, nel vortice
creato dall' antimateria stessa,
rimossa dalla sua posizione
di inerzia assoluta, nella quale
era imprigionata la vera espressione
della sua forma. Liberata
dall' involucro materiale, rivestita
nella nudità della sua
verginale preattesa, La Luce
penetrò tra le fessure
atomiche, negli interspazi molecolari
tra le cellule, in una fitta
rete di segmenti e circuiti
in grado di circoscrivere ogni
elemento di nutrimenti biochimici
"simili" ma assolutamente
diversi tra loro, benchè
complementari. Fu così
che Egli differenziò
la natura del principio di "Somiglianza"
da quello di "Uguaglianza"
quando pose nel cuore dell'
Uomo, il rispetto per il suo
Creatore. Egli impresse
la Quintessenza in ogni struttura
molecolare semplice o complessa,
nel minimo o nel massimo di
ogni possibile espansione, fino
al limite dell campo d' azione
dell' assoluto relativo, ovvero
alla cortina che segna il confine
di ogni Causa ed Effetto.
Prodotto l' effetto Tempo e
la sua conseguente precipitazione,
la Luce intraprese la direzione
opposta, nello sfuggire al buco
nero della dissoluzione di tutte
le forme e raggiungere la sorgente
della vibrazione sonora più
"simile" alla sua
stessa natura oscillatorio-pulsante.
Fu così che Dio separò
le Tenebre dalla Luce e ogni
livello della termofusione calda
o fredda di ogni sostanza.
Egli chiamò la Luce giorno
e le Tenebre notte e pose il
suo giudizio tra le opere manifeste
o nascoste di ogni essere vivente.
Dal parto della Luce nacque
la Verità e dalle Tenebre
occulte sorse l' inganno.
Così Dio iniziò
a mettere in ordine le forme
epressive dell' Universo, quando
lo scosse dal Caos informe.
La Verità fu manifesta
nelle parole che illuminarono
l' ascesa verso la fonte della
Vita. L' inganno di chi
tacendo, incupì lo spirito,
fu avvolto nella spirale della
morte, come il tempo che assorbì
disperatamente sè stesso,
nel tentativo di sopravvivere
alla sua fine...
CAPITOLO SECONDO
Dopo la Luce, Dio
pose un limite territoriale
tra gli universi superiori,
governati da ritmi biologici
eterni, e quelli inferiori,
governati da ritmi biologici
mortali, differenziando così,
per somiglianza, i mondi paralleli
e i loro abitanti. Impostò
il Firmamento, riflettendo in
esso la Quintessenza, che duplicò
sè stessa creando :
1)
Le stelle Pulsar,
2)
le stelle Quasar,
3)
le Comete,
4)
i Pianeti,
5)
i Buchi neri.
Dallo stato di
inerzia, la Materia subì
una contrazione, che ne velocizzò
la dilatazione espansa, in pulsazione
vibrazionale. In tale modo
Dio portò a creazione
:
1)
l' energia nucleare debole,
2)
la forza di gravità,
3)
l'energia nucleare forte,
4)
l' attrazione magnetica,
5)
l' oscillazione di frequenza
pulsante.
Separò
le Acque di sopra da quelle
di sotto, ovvero i Reami destinati
ai figli di gloria da quelli
destinati ai figli più
umili, aprendo la Porta d' ingresso
dalla Vita alla Morte e viceversa,
secondo l' orientamento spontaneo
e naturale di ogni essere.
Mise a disposizione un intero
campo unificato interagente
con sè stesso attraverso
operazioni matematiche complesse,
1) unendo, 2) separando,
3) riducendo, 4) moltiplicando
e infine
5) elevando a potenza,
gli elementi base, costituenti
la quintuplice natura 1)
liquida, 2) solida, 3) plasmatico-termica,
4) gassosa e 5) luminosa
della creazione. Fu così
che la memoria genetica di ogni
elemento emerse alla luce, assumendo
le 5 forme semplificate di acqua,
terra, fuoco, aria ed etere
a somiglianza dei 5 elementi
più complessi, quali
il Tempo, la Materia,
l' Energia, lo Spazio e lo Spirito...
Furono così
fecondati gli interspazi germinativi
dei 5 Regni (minerale, vegetale,
animale, sensoriale e spirituale)
e in ogni elemento iniziò
a brulicare la Vita, secondo
il Regno di appartenenza.
Nell' Aria i volatili, sulla
Terra i quadrupedi, nell' Acqua
i pesci, nel Fuoco gli uomini,
nello Spirito gli spiriti...
CAPITOLO TERZO
Dio fece l' uomo a
sua immagine e somiglianza,
secondo il più elevato
concetto che il Diritto permette
: il senso di Riconoscenza.
Non volle affatto sottoporre
l' uomo alla avvilente schiavitù
dell' ignoranza, che, nel pretendere
l' uguaglianza, nullifica e
qualunquizza il valore della
"diversità"
ovvero della differenza, che
la somiglianza permette.
Il rispetto per l' evoluzione
della personalità, nella
sua indipendenza creativa, offrì
all' uomo la più straordinaria
possibilità di sopravvivere
all' inerzia del Tempo e alla
morte ma fu introdotto un valore
arbitrario apparentemente giusto
ma non buono per l' evoluzione.
La presunzione di uguaglianza,
ovvero di identificazione assoluta
con il Creatore, fece precipitare
il Creato e i suoi abitanti
nel più ingannevole e
avido scopo di sopravvivenza:
divenire uguali a Dio, perdendo
l' identità personale
e le caratteristiche innate.
Orgoglioso della propria divinità
presunta l' uomo sottrasse,
in tal modo, il potere al saggio
genitore, che avrebbe desiderato
essere un esempio di ammirazione
riconoscente, per la realizzazione
di un Regno d' amore e giustizia.
Uguale per tutti
divenne, a tal punto, solo la
morte, senza alcuna differenza
per la drastica Legge di Giustizia
che conseguì a tale aberrata
insinuazione.
vedi
UGUAGLIANZA
- SOMIGLIANZA
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