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LUCE E POESIA
Rapito ascolto nella
notte tiepida il chioccolar dell’acqua, e lentamente
immergo le mie mani nel sacro rito della purificazione.
Hanno sgozzato figli e genitori, hanno
sparato a bimbi inermi ignari; come, Signore, aver
pietà di quelli che risero del pianto degli
agnelli ? I tuoi sentieri o terra,
cantano l’inno dell’eterna gloria : s’apre il fiore
nel campo e già la spiga matura il chicco che
sarà mio pane. Il cardellino, di colori acceso,
nidifica nel cuore, al biancospino, e sul balcone
della mia celletta briciole ingoia dal palmo della
mano.
Così rigenerata dagli
impuri ardori, l’anima invoca il Dio di giovinezza;
e appena l’alba ricolora il giorno, al tocco di campane,
sul sagrato del tempio mi conforta un fuoco che risplende
alto nel vento; e canto laudi di un lontano ardore,
benedicendo il Mondo.
P.P.
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