
COME UN’ARPA DOLCISSIMA CHE VIBRA...
Il ritrovarti con
la penna in mano, o Beato Duns Scoto, mi riporti
agli studi giovanili quando, incurante del notturno
gelo, consumavo con l’olio della lampada, il pane
grezzo e l’acqua del sapere. Era la tua
grandezza, limpida e pia, speculante tormento del pensiero,
poi che lasciata l’umile celletta del tuo romito
chiostro, sotto le arcate gotiche docendo, illuminavi
d’un tratto il Medio Evo. Ora l’Immacolata
col suo piede stritola il capo del Serpente Antico,
di menzogne scaltrito seduttore; mostra il Divino
Pargolo sul grembo che già raccolse dell’annuncio
l’Ave alla nostra meditata poesia.
Chi più sottile, Teologo Mariano, colse la folgore
dell’intuizione, propugnando la tesi più discussa
dell’eterno disegno trinitario che volle l’Assunta
intatta creatura prima del tempo e prima del peccato
?
Furibondo lo scontro dei discenti che, fra le
opposte parti, le parigine cattedre sconvolse.
E “l’haecceitas ?” Oh l’ “haecceitas” che
scruta nell’abisso il profondo mistero dell’ Ipostasi
?
Come un’arpa dolcissima
che vibra é il tuo cuore, Duns Scoto : ai piedi
della Vergine in attesa che si spanda nel mondo il tuo
messaggio di una visione altissima di luce : Cristo
del Cosmo e della Storia Umana Centro Irradiatore.
P.P.
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