La
Quint'essenza elemento Frutto
Matteo 13:37-39 (figli
del malvagio) vedi anche Giovanni
8:44, Romani 8:14, I Tessalonicesi
5:5
Si
sviluppa e si forma attorno
agli ovuli fecondati che
accrescendosi proteggono
i semi fino a completa maturità.
In senso lato il frutto
non è altro che il
figlio del seme. Appropriatamente,
riferendosi ai frutti senza
seme, Gesù intendeva
sottolineare la differenza
tra la dinastia divina e
la dinastia umana, discendente
di Caino, il cui padre è
l'avversario, che nel primo
caso trasmette alla discendenza
diritto alla vita eterna,
nell'altro l'impossibilità
ad ottenerla (a meno di
una "adozione speciale").
A questo scopo, l'illustrazione
della vite e del suo frutto
(l'uva), bene si addice
a questo paragone : "Li
riconoscerete dai loro frutti".
Infatti, se è pur
vero che nel frutto è
contenuto il seme che ne
perpetua la continuità
di vita in successive generazioni,
è altrettanto vero
che esiste un tipo di uva
(sultanina), che non può
trasmettere semi riproduttivi,
poichè il frutto
stesso (l'acino) ne è
privo. Ciò rappresenta
egregiamente dinastie, senza
nome nè radici, fugaci
apparizioni che non possono
oltrepassare la terza dimensione,
nè conquistare la
quarta (il tempo) per raggiungere
il Regno Spirituale (quinta
dimensione), meta finale
per tutti i figli generati
dal Padre Eterno. Il frutto
possiede perciò in
sè il seme successivo,
in un eterno ruolo di scambio
tra padre e figlio (Giovanni
5:26 "Il padre ha in
sè la vita ed anche
il figlio"). Dalla
fermentazione si sviluppano
diversi spiriti od alcool,
di cui quello del vino (frutto
della vite) ben rappresenta
il concetto di "Spirito
di vino!" A livello
organico il frutto possiede
molte virtù alimentari,
sopratutto vitaminiche,
che l'intestino attraverso
le mucose assimila nel pancreas
digestivo. Il frutto amaro,
ben si addice a questo organo
che assomiglia al serpente
dell'Eden (poichè
infatti, fin dalle più
antiche tradizioni erboristiche
orientali, sono proprio
i frutti del Mirabolano
Belerico, Emblico e Chebulo,
ricchi di vitamina C e notoriamente
amari ed astringenti a riequilibrare
tutte le diverse costituzioni
umane nella medicina Ayurvedica
e Tibetana.) Le vitamine
sostengono la vita e gli
antibiotici (anti-bios =
avverso alla vita) sono
proprio ciò che le
distrugge nel tratto intestinale.
Niente di strano perciò
che l'organismo poi ne risenta
gravemente a livello energetico.
Chi ha inventato gli antibiotici
ha dato senz'altro un contributo
importante alla riduzione
della quantità e
della qualità della
vita stessa. Quelli che
continuano a ricettarli,
altrettanto ...
|