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                                                      La 
                                                Quint'essenza elemento Spirito   Il 
                                                moto perpetuo di autogenesi, 
                                                contraddistingue quest'elemento 
                                                che non ha collocazione né 
                                                movimento nello spazio e nel 
                                                tempo relativi.  
                                                Lo Spirito relativo, 
                                                non possiede ne massa né 
                                                tempo, né energia, né 
                                                spazio condizionabili o circoscrivibili, 
                                                poiché è tutte 
                                                queste cose ! Per la sua natura 
                                                eterna, esso è sostegno 
                                                delle quattro dimensioni precedenti.  
                                                Penetra senza rilasciare 
                                                traccia di sé, tutti 
                                                i regni precedenti e non è 
                                                misurabile con strumenti vari 
                                                progettati in questo universo 
                                                relativo, primariamente per 
                                                la sua natura assoluta e secondariamente 
                                                per la sua impossibilità 
                                                di misurare qualcosa che misura 
                                                non ha, poiché esso va 
                                                oltre i limiti e le barriere.  
                                                Lo Spirito è 
                                                lo spazio stesso, è l'energia, 
                                                è la materia ed il tempo 
                                                medesimo.  
                                                Lo Spirito è 
                                                il seme fecondatore che autofeconda 
                                                sé stesso.  
                                                Produce l'intuizione 
                                                del tempo, che affonda in esso 
                                                le sue radici, il suono nello 
                                                spazio che vibra come un concerto 
                                                di foglie sotto l'azione del 
                                                vento, la visione dell'energia, 
                                                nei molti colori che la visione 
                                                permette, il gusto per la materia 
                                                nel duplice sapore dolce o amaro 
                                                del suo frutto.  
                                                L'albero di vita eterna 
                                                nel giardino dell'Eden, protetto 
                                                da confini sacri, rivela la 
                                                natura riservata e confidenziale 
                                                di quest'area : lo Spirito.  
                                                Oltrepassarla o violarne 
                                                il confine stabilito, renderebbe 
                                                il suo frutto amaro come il 
                                                sapore dell'assenzio, preso 
                                                per l'intestino.  
                                                Rispettarne invece 
                                                il potere, permette ai figli 
                                                di Dio, e non a quelli dell'uomo, 
                                                di gustarne il sapore squisito: 
                                                quello dell'estasi ! Da quest'area 
                                                partono ed a quest'area ritornano 
                                                coloro che sono stati generati 
                                                quali eterni figli spirituali 
                                                di Dio. 
                                                 
                                                    Il primo frutto 
                                                    del seme fu Cristo, la cui 
                                                    morte di sacrificio avvenne 
                                                    simbolicamente fin dalla 
                                                    fondazione del mondo di 
                                                    Eden, quando nel giardino 
                                                    il suo avversario lo consegnò 
                                                    nelle mani di una donna 
                                                    che non temette di violare 
                                                    il decreto di Dio rispetto 
                                                    alla salvaguardia ed alla 
                                                    protezione della vita di 
                                                    suo figlio, il frutto.  
                                                    Eva, Caino, Abele, 
                                                    Gerusalemme, l'altro giardino, 
                                                    l'orto degli ulivi ed il 
                                                    traditore.  
                                                    Proprio coloro 
                                                    che avrebbero dovuto proteggerlo 
                                                    e rispettarlo, furono quelli 
                                                    che lo misero a morte, disprezzandolo 
                                                    e non ritenendolo di alcun 
                                                    valore.  
                                                    Gerusalemme che 
                                                    divori i tuoi frutti, i 
                                                    tuoi figli !   |